Siamo spesso abituati a sentire la frase “sei troppo sensibile” come un giudizio negativo, qualcosa che può farci sentire inadeguati e fuori posto. Ma cosa significa veramente essere una persona altamente sensibile? Per molto tempo la sensibilità è stata erroneamente associata alla debolezza e in molti casi, le persone sensibili sono state etichettate perlopiù come fragili. Ad oggi sappiamo che questa visione è non è corretta. Essere una Persona Alta Sensibile (P.A.S.) non è una condizione limitante o addirittura patologica, ma un tratto distintivo della personalità, che coinvolge circa il 20-30% della popolazione mondiale.

Chi Sono le Persone Altamente Sensibili?
Le persone altamente sensibili sono individui che possiedono una sensibilità amplificata verso gli stimoli esterni e interni, che li porta a percepire in modo profondo e dettagliato ciò che accade intorno a loro. Questo tratto di personalità è stato identificato dalla psicoterapeuta Elaine Aron, che insieme al marito Arthur Aron ha condotto ricerche a partire dagli anni ‘90 per comprendere le caratteristiche di questo gruppo di persone. La sensibilità di una P.A.S. non si limita alla percezione più intensa di emozioni, ma si estende anche alla capacità di cogliere sfumature sottili, come i messaggi non verbali nelle interazioni sociali, il tono di una conversazione o l’atmosfera di un ambiente.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la sensibilità non è un segno di debolezza, ma piuttosto una qualità che permette di essere estremamente empatici, capaci di capire le emozioni degli altri e di relazionarsi in modo profondo e autentico. Tuttavia, questa maggiore sensibilità porta anche con sé delle difficoltà, come una maggiore vulnerabilità allo stress e alla fatica emotiva, che può manifestarsi in momenti di sovraccarico sensoriale o emozionale.
La Ricerca di Elaine Aron e le sue scoperte
La dottoressa Elaine Aron ha individuato, attraverso anni di ricerca, le caratteristiche distintive delle persone altamente sensibili, che vengono riassunte nell'acronimo D.O.E.S., che sta per:
D – Depth of processing (Profondità di elaborazione): le persone sensibili tendono a riflettere e analizzare più a fondo gli stimoli che ricevono, siano essi emozionali o cognitivi.
O – Overstimulation (Sovraccarico sensoriale): l’intensità delle esperienze sensoriali può essere travolgente per un P.A.S., portandoli a sentirsi sopraffatti più facilmente rispetto ad altri.
E – Emotional responsiveness (Reattività emotiva): le persone altamente sensibili sono particolarmente reattive agli stimoli emotivi, sentendo le emozioni in modo molto forte.
S – Sensitivity to subtleties (Sensibilità ai dettagli): le P.A.S. sono particolarmente attente ai dettagli e alle piccole sfumature nei comportamenti o negli ambienti che li circondano.
Secondo la dottoressa Aron il tratto, però, non è legato a variabili come l'introversione o la nevrosi, ma rappresenta una qualità intrinseca che può essere rivelare anche numerosi vantaggi.
L'autoconsapevolezza della propria alta sensibilità è indispensabile per una PAS
Un aspetto fondamentale della vita delle persone altamente sensibili è la necessità di sviluppare una buona autoconsapevolezza riguardo alle proprie emozioni e alla propria sensibilità. La consapevolezza di essere una persona sensibile consente di adottare strategie per gestire meglio le emozioni e lo stress, prevenendo il sovraccarico che potrebbe compromettere il benessere psicofisico.
La dottoressa Aron ha suggerito alcune tecniche di gestione emotiva per le persone altamente sensibili. Ecco alcune delle più efficaci:
Autocura quotidiana: prendersi del tempo per sé stessi, ritagliando momenti di tranquillità e relax, è fondamentale per evitare il sovraccarico emotivo. La meditazione, la lettura, l’ascolto di musica rilassante e passeggiare nella natura possono fare la differenza.
Tecniche di regolazione emotiva: l’utilizzo di esercizi di respirazione profonda e di mindfulness aiuta a mantenere l’equilibrio emotivo, permettendo di affrontare le emozioni intense senza farsi sopraffare.
Creazione di confini sani: imparare a dire di no e a gestire le proprie energie evitando sovraccarichi è essenziale per preservare la propria salute emotiva.
Ricerca di supporto e comprensione: le persone altamente sensibili traggono grande beneficio da relazioni in cui possono esprimere liberamente le proprie emozioni senza paura di essere giudicate.
Concludendo, essere una persona altamente sensibile non significa essere “troppo” o “inadeguati”, ma semplicemente vivere in modo diverso rispetto alla maggior parte delle persone. La chiave è riconoscere e apprezzare questo tratto distintivo, comprendere le proprie necessità e adottare strategie che possano migliorare la propria qualità della vita. L’alto livello di empatia e consapevolezza che le persone altamente sensibili possiedono può diventare una risorsa incredibile per sé stessi e per gli altri, a patto che si impari a gestire le emozioni e a vivere in armonia con la propria sensibilità.
Se ti sei mai sentito dire “sei troppo sensibile”, sappi che non c'è nulla di sbagliato in te. La tua sensibilità è un dono, e insieme possiamo imparare a viverla con maggiore consapevolezza e serenità.
Anna Maria Le Moli
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