di Anna Maria Le Moli - aprile 2022
Ad oggi numerose sono le ricerche scientifiche effettuate sulle persone altamente sensibili che hanno permesso di arrivare ad affermare che il cervello di una PAS funzioni in maniera diversa rispetto al cervello della maggior parte della popolazione, ma quali sono le differenze sostanziali? Indubbiamente, una tra le principali cause è da far risalire alla genetica. Sono infatti i geni che determinano principalmente l’alta sensibilità, a questi si unisce l’influenza dei neurotrasmettitori, dell’umore e non ultimo quello delle emozioni.
Oltre al funzionamento del cervello e all’influenza dei geni, ciò che concorre in maniera determinante all’espressione dell’alta sensibilità è anche il contesto familiare e sociale all'interno del quale la persona cresce e si forma. L’educazione, infatti, svolge un ruolo decisivo nel plasmare le persone altamente sensibili in maniera decisamente maggiore rispetto a chi non sua PAS.
Elaine Aron, psicologa e ricercatrice americana, è stata colei che per prima ha approfondito il tema dell’alta sensibilità. È stato, infatti, grazie alle sue ricerche iniziate a partire dagli anni ’90, che si è compreso che l’alta sensibilità non è una patologia, ma un particolare modo in cui il cervello processa le informazioni. In “Psychotherapy and highly sensitive person” (2010) la Aron definisce le caratteristiche delle PAS attraverso l’acronimo DOES:
Depth of processing: processano più profondamente le informazioni;
Overarousability: sono maggiormente soggette a sovraccarico e sovrastimolazione;
Emotional Intensity o Empathy: entrano in connessione emotiva con facilità ed hanno maggiore empatia;
Sensitive to subtle stimuli: colgono dettagli sottili sia dell'ambiente, che delle relazioni sociali.
Purtroppo, è ancora piuttosto frequente che l’ipersensibilità venga confusa con l’eccessiva timidezza, l’introversione, la debolezza di carattere, mentre, al contrario l’alta sensibilità è una caratteristica che se ben conosciuta può essere valorizzata e diventare un reale punto di forza. Permettendo a chi la possiede di passare dal sentirsi sbagliato e insicuro, al sentirsi in armonia con se stesso.
È importante sapere che dagli anni ’90 in poi, gli studi sull’alta sensibilità, sono stati approfonditi anche attraverso approcci neuro scientifici ed evoluzionistici, i quali hanno ulteriormente confermato che l‘alta sensibilità, caratteristica peculiare di alcuni esseri umani, sia frutto dell’interazione tra ambiente e genetica, ma evidenziando anche ulteriori caratteristiche del tutto particolari.
Il cervello della maggior parte delle persone, infatti, in presenza di eccesso di stimoli, tende ad effettuare spontaneamente una selezione in base alle priorità, mentre, quello delle PAS è una specie di radar che processa tutte le informazioni contemporaneamente generando uno stato di iperattivazione neurologica (over-arousal), ovvero, creando nel soggetto uno stato di sovra stimolazione che tende a sfociare in stress, stanchezza eccessiva e rabbia.
Quando, al contrario, gli stimoli dell’ambiente sono scarsi e poco interessanti, le PAS possono entrare in una fase di ipoattivazione (under-arousal), manifestando uno stato di noia e insofferenza.
È anche interessante sapere che per le PAS il processare le informazioni non avviene solo dal punto di vista quantitativo, ma anche e soprattutto qualitativo, dal momento che queste sono in grado di cogliere al volo non solo i dettagli dell’ambiente, ma anche e soprattutto gli stati d’animo delle persone che vi si trovano.
Le ricerche condotte su questo tratto di personalità, hanno fatto uso della risonanza magnetica funzionale, che ha permesso di evidenziare quali siano le aree del cervello che si attivano nelle PAS in determinate situazioni.
È stato, infatti, scoperto che in questi individui l’amigdala, quella piccola parte ovoidale del cervello, che costituisce la centralina delle emozioni, riporti un’attività più alta della media. Questo spiega senz'altro il perché in queste persone si abbiano delle reazioni emotive particolarmente intense che tendano a generare in queste un senso di sopraffazione.
Altra caratteristica, che contraddistingue il cervello delle persone altamente sensibili, è la vivace attività dei neuroni a specchio, che nelle PAS si registra in maniera più rilevante rispetto alle persone normodotate. Tra l’altro, una ricerca del 2014 di “Imagin cerebrale funzionale” ha, infatti, evidenziato che le PAS avevano livelli di attività costantemente più elevate nelle specifiche aree del cervello utili all’elaborazione sociale ed emotiva.
Da qui si comprende il perché dell’alta empatia che caratterizza queste persone. Questo non significa, però, che le PAS posseggano un numero maggiore di neuroni a specchio, ma solo che il loro sistema è più attivo. I neuroni a specchio svolgono un ruolo fondamentale nel cervello delle PAS poiché consentono loro, attraverso il rispecchiamento nell’altro, di comprendere cosa provi la persona con la quale si sta relazionando attraverso un contatto empatico e compassionevole. Questi soggetti hanno anche la capacità di estendere un approccio empatico e compassionevole, non solo verso il propri cari, ma anche verso chi non conoscono personalmente.
Ebbene, in conclusione, le PAS nascono con un sistema sensoriale molto più sottile e percepiscono l'ambiente in modo più particolareggiato. Esse sono altamente sensibili, non come reazione all’ambiente circostante, ma a causa del loro tratto innato che le ha dotate di un processo cognitivo più profondo di stimoli fisici, emotivi, sociali, ma anche di una rilevante sensibilità del sistema nervoso centrale.
Quali sono i vantaggi nell’essere una PAS?
Indubbiamente, uno dei punti di forza nell’essere Altamente Sensibile è la capacita immediata e innata di elaborare in profondità i problemi che si presentano, individuando molteplici soluzioni creative. A questo si aggiunge la capacità delle PAS di percepire anche i piccoli dettagli sia nei luoghi, che nelle relazioni sociali, nonché la loro alta capacità empatica e di mediazione relazionale. Ulteriore punto di forza è anche la loro predisposizione connaturata nel percepire gli aspetti positivi dell’esistenza, sapendo cogliere maggior beneficio e apprendimento dalle esperienze di vita, possedere un intuito sviluppato.
Quali, invece, gli svantaggi?
Purtroppo, essere altamente sensibile nella società contemporanea è veramente faticoso. Nel mondo attuale la sensibilità è tutt'altro che valorizzata, mentre l’aggressività, la competizione, la velocità, la sopraffazione imperano. In un contesto sociale del genere, per una PAS sentirsi sopraffatta dal mondo circostante, dalle persone e dagli eventi è piuttosto comprensibile (avendo pocanzi analizzato il funzionamento del cervello PAS). Dunque, per una PAS, la sovrastimolazione emotiva, l’affaticamento, il bisogno continuo di recupero, la difficoltà nel gestire i propri limiti e confini, la necessità di regolare la propria empatia è una costante necessità. Diventa, estremamente rilevante, per una PAS in questo contesto sociale, imparare sin dall’infanzia a conoscere, riconoscere e saper gestire la propria ipersensibilità affinché nel tempo possa raggiungere una propria base di stabilità e tranquillità, nonostante il mondo circostante.
Quali sono, dunque, i punti sui quali mi sento di consigliare ad una PAS di focalizzare la propria attenzione e il proprio impegno per poter gestire tutto ciò che potrebbe ostacolarne la serenità?
Senza dubbio comincerei da qui:
Imparare a riconoscere che non sei sbagliato-a,
Imparare a riconoscere la pressione delle emozioni,
Imparare a riconoscere i tuoi bisogni,
Imparare a mettere confini,
Riconoscere pensieri energivori e negativi,
Focalizzare e trasformare i giudizi su di sé,
Imparare a ritagliarsi al bisogno spazi di solitudine e silenzio per ricaricarsi,
Imparare a bilanciare corpo e mente,
Imparare ad utilizzare bene l’empatia,
Imparare le tecniche adeguate per disinnescare lo stato di sovrastimolazione o sottostimolazione,
Riconoscere le situazioni che potrebbero rivelarsi stressanti.
In sostanza, come PAS, è necessario imparare a comprendere qual è il proprio funzionamento interno, che come detto differisce dalla maggior parte delle persone, al fine del raggiungimento di uno stato di armonia interiore. Senza dimenticare che la l’alta sensibilità conferisce a chi la possiede di vedere e godere di tutti colori della vita e di arrivare, grazie alle capacità innate, la dove molti non riescono. Dunque, l’alta sensibilità è una caratteristica che se riconosciuta e gestita può rendere orgogliosi di possederla, ma soprattutto unici!
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