Viaggiare da Persona Altamente Sensibile: strategie per trasformare lo stress in benessere
- dr.ssa Anna Maria Le Moli

- 25 set
- Tempo di lettura: 3 min
Viaggiare per molte persone è un’esperienza magica. Un modo per staccare la spina, esplorare nuovi mondi e alleggerire la mente. Eppure, per chi è una Persona Altamente Sensibile (PAS), potrebbe succedere l’esatto opposto e il viaggio diventare una fonte di sovraccarico, ansia e disorientamento.
Se ti sei mai sentito così, sappi che non c’è nulla di sbagliato in te. Il viaggio, per una persona sensibile, può rappresentare una vera sfida. Però con consapevolezza e qualche piccolo accorgimento, può trasformarsi in un’esperienza dolce, nutriente e rigenerante.

Perché il viaggio può risultare difficile per una PAS?
Uno dei motivi principali è la perdita della routine. Le persone altamente sensibili trovano spesso equilibrio e sicurezza nella familiarità del quotidiano. Viaggiare, invece, significa rompere gli schemi, immergersi in situazioni imprevedibili, affrontare stimoli sensoriali intensi: suoni, odori, ambienti sconosciuti, contatti continui con altre persone.
Anche situazioni che per altri risultano “normali” — come un volo in ritardo, un programma serrato o una stanza d’albergo rumorosa — per una PAS potrebbero trasformarsi in vere e proprie fonti di disagio.
Questo dipende dal loro sistema nervoso, che processa ogni dettaglio in modo più profondo. Non si tratta di un difetto, ma di una caratteristica. Caratteristica che può diventare un punto di forza, se si impara ad ascoltarsi e a prendersi cura di se stessi durante il viaggio.
Ecco tre strategie che possono fare la differenza
1. Smettere di inseguire l’idea di “dover fare tutto”
È facile cadere nella trappola del “visto che sono qui, devo vedere tutto”. Musei, paesaggi, attività, cibo tipico... e così ogni giorno di viaggio diventa troppo carico di impegni. La verità è che non esiste un modo giusto di viaggiare, ma soprattutto è bene considerare che il proprio modo di farlo è valido tanto, quanto quello degli altri.
Ad esempio, per una persona sensibile la vera bellezza del viaggio potrebbe risiedere nel godersi una buona lettura al sole, osservare in silenzio una strada affollata o prendersi il tempo per sentire l’energia di un luogo. È importante concedersi il permesso di rallentare, lasciando più spazio all’improvvisazione, ascoltando il proprio ritmo. Se una giornata intensa ci ha svuotati, il giorno dopo si potrebbe scegliere di rimanere in hotel, oppure, di fare solo una passeggiata tranquilla. Non bisogna giustificarsi o sentirsi in colpa, si sta onorando la propria sensibilità e il proprio ritmo.
2. Creare una piccola routine anche quando si è lontani da casa
La routine non è noia. Per le persone sensibili è un ancora. Anche in viaggio è possibile creare piccoli rituali per sentirsi più centrati.
Ad esempio:
Iniziare la giornata con una colazione lenta, senza fretta.
Dedicare sempre un momento alla scrittura, alla meditazione o al respiro consapevole.
Programmare le attività più stimolanti dopo essersi riposati e non all’inizio della giornata.
Per quanto il viaggio lo consenta mantenere orari regolari per mangiare o dormire.
Potrebbe sembrare un po' rigido, ma è esattamente il contrario, è più uno spazio di stabilità che protegge dal caos esterno.
3. Concedersi un giorno cuscinetto
Se possibile, una volta rientrarti dal viaggio sarebbe utile regalarsi un giorno di decompressione. Un giorno in cui non si debba correre al lavoro, sistemare tutto, riprendere subito la routine frenetica. Significherebbe concedersi il tempo per rientrare dolcemente.
Quel giorno potrebbe essere dedicato a dormire, sistemare le valigie con calma, cucinare qualcosa di familiare o semplicemente stare in silenzio.
Non si tratta di un lusso, ma di un vero bisogno emotivo e fisico per una persona altamente sensibile. Programmarlo in anticipo può cambiare completamente il modo di vivere il ritorno.
Concludendo, si potrebbe dire che, per una PAS, viaggiare non è solo “partire”, ma vuol dire entrare in un mondo estraneo che per certi aspetti può essere molto stimolante e al contempo sopraffare. Ciò che è veramente importante comprendere è che una PAS non deve per forza adattarsi a un ritmo di viaggio preconfezionato, ma può adattare il viaggio a se stessa, al suo modo di sentire, di elaborare, di vivere le esperienze. Quando lo farà, scoprirà che viaggiare può davvero essere magico, ma in una maniera del tutto personale: più profonda, più autentica.
Anna Maria Le Moli




Commenti