Avete mai pensato quanto sia importante ringraziare i propri organi per la funzione che svolgono e per come lavorano instancabilmente e sinergicamente per mantenerci in vita? Siamo disabituati a porci in loro ascolto, diamo tutto per scontato, salvo renderci conto dell'importanza dei nostri organi solo quando non funzionano bene, quando ci mandano dei segnali di stanchezza e molto spesso, purtroppo, non ascoltiamo nemmeno quelli. Allora perché non introdurre qualcosa di nuovo nella nostra quotidianità? Ringraziamoli! E ogni volta che lo faremo ci renderemo contro quanto ogni attimo che stiamo vivendo sia prezioso e per niente scontato. Ringraziamo i polmoni per il respiro, il nostro più grande alleato contro la paura, respiriamo con fiducia, ascoltiamo e seguiamo il ritmo naturale del nostro respiro. Mettendosi in ascolto del corpo, con reale attenzione, ci si accorge della presenza del suono più importante che abita dentro di noi. Il suono che accompagna la nostra vita sin dai primi istanti: il cuore. Il cuore è il primo organo a formarsi nel momento in cui ci incarniamo, ma anche di lui ci dimentichiamo, presi dal correre e dalla disattenzione. Proviamo a mettere le mani sul cuore e a ringraziarlo per la sua preziosa funzione. Il primo suono che udiamo in questa vita è il suono del cuore e l’ultimo suono che ci accompagnerà alla fine di questa vita sarà sempre il suono del nostro cuore. È, dunque, il cuore l’unico vero compagno di viaggio, il solo grande maestro a cui rivolgersi durante questo passaggio in terra. Ricordiamoci di lui e ringraziamolo per il suo prezioso dono.
Anna Maria Le Moli
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